In questo breve articolo condividiamo la nostra esperienza di utilizzo di Payload CMS, un sistema di content editing per il framework Next.js molto promettente, che abbiamo deciso di utilizzare per la gestione dei contenuti del sito Inmagik, già basato su Next.js.
Breve introduzione a Payload CMS
Payload CMS è un headless / “hybrid” CMS scritto in TypeScript, progettato per essere inserito direttamente in un’app Next.js. Offre API (REST / GraphQL) e un pannello di amministrazione pronto all’uso. Consente di strutturare modelli dati relazionali che possono essere utilizzati per strutturare il contenuto del sito, e fornisce delle API molto intuitive ed efficaci per l'integrazione di questi contenuti all'interno de frontend.
Perché siamo passati da contenuti statici a Payload
Fino ad oggi gestivamo i contenuti del sito Inmagik con file JSON e Markdown: semplice e molto efficiente in termini di tempi di risposta del sito, ma con limiti: ogni modifica richiedeva un nuovo deploy, la gestione SEO era manuale e i contenuti più strutturati erano difficili da mantenere.
Decidendo di migrare verso Payload, ci siamo posti l’obiettivo di ottenere una gestione dei contenuti più agile, dinamica e integrata.
Vantaggi che abbiamo riscontrato
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Integrazione fluida con Next.js esistente
Payload si inserisce nella struttura del sito senza richiedere un backend separato né un’architettura radicalmente diversa. -
Modelli dati definiti in codice (code-first / dichiarativo)
Definire collections, fields e relazioni direttamente nel codice (TypeScript/JavaScript) migliora chiarezza, versionamento e coerenza. -
Accesso server-to-server ai dati, bypassando HTTP
Payload offre una “local API” che consente al server Next.js di interrogare i dati direttamente senza passare per endpoint HTTP esterni, riducendo latenza e complessità. -
Pannello di amministrazione già funzionante
Non abbiamo dovuto costruire da zero l’interfaccia di gestione dei contenuti: il dashboard è pronto, personalizzabile e usabile subito. -
Supporto a diversi database + storage su S3 / servizi esterni
Il supporto a vari database (PostgreSQL, MongoDB, ecc.) e la possibilità di archiviare file su bucket esterni (es. S3) hanno soddisfatto requisiti fondamentali per noi. -
Campi astratti e “Blocchi” (Blocks) per contenuto flessibile
Il campo a blocchi consente di costruire contenuti con struttura personalizzata, controllata e adattabile al design, pur mantenendo vincoli e coerenza.
Punti deboli e limitazioni riscontrate
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Semantica mista tra modello dati e UI di editing
La definizione dei modelli in Payload tende a sovrapporre aspetti di struttura dati e configurazione dell’interfaccia di editing (etichettature, componenti UI, comportamento nell’admin). È potente e conveniente, ma può dare la sensazione di un controllo meno netto rispetto a modelli più “puri” come quelli che utilizziamo in Django. -
UI razionale ma non sempre intuitiva per utenti non tecnici o modelli molto complessi
L’interfaccia è pulita e logica, ma quando il modello diventa articolato o l’utente non ha familiarità, la curva di apprendimento può essere un ostacolo. -
Mancanza di alcune funzionalità out-of-the-box e possibili lacune nella documentazione
Alcuni casi limite o feature avanzate richiedono implementazioni custom (o plugin) e la documentazione, seppur buona, può risultare meno completa per scenari “non standard”. -
Scalabilità dell’admin con modelli grandi / relazioni complesse
Se il numero di campi, relazioni o personalizzazioni cresce molto, l’UI del pannello può iniziare a mostrare limiti in termini di usabilità.
Conclusione: la nostra soddisfazione e i progetti futuri
La migrazione è stata positiva: con Payload abbiamo ottenuto un controllo più diretto sui contenuti del sito (inclusa la gestione SEO), pur mantenendo uno stack semplificato basato solo su Next.js.
Stiamo considerando l’uso di Payload anche su altri progetti Next.js dove il modello dati è compatibile con l’interfaccia standard. Per progetti complessi continueremo però a valutare interfacce di ammninistrazione personalizzate per garantire la massima usabilità.